Dettagli opera

(Foggia, 1943). Dopo gli esordi, a metà degli anni Sessanta, in
una collettiva presso il Palazzetto dell’Arte della sua città natale, nel
1968 si trasferisce a Varese, dove l’anno successivo tiene una mostra
personale presso la Galleria “La Bilancia”. A Varese incontra il critico
Gianfranco Maffina che lo inserisce a pieno titolo nell’ambiente
artistico locale invitandolo a partecipare alla Rassegna “35 Artisti
varesini” presso la Galleria Centro di Gallarate, dove due anni dopo,
nel 1975, sarà invece Raffaele De Grada a presentare le opere
dell’artista foggiano. Sono anni di febbrile lavoro e di importanti
riconoscimenti, con numerosi premi ottenuti in rassegne nazionali
e internazionali. A partire dal 1978 inizia un lavoro di trasformazione
del proprio linguaggio artistico lavorando sulla dimensione estetica
di materiali poveri, come lino, garze corde, stracci, gommapiuma,
carte, sete, ferri, per realizzare una sorta di “pittura” tridimensionale,
che diventa addirittura scultura nelle installazioni, di assoluta
originalità. La superficie assurge, in Penna, a sostanza germinale
di segni ed emozioni. Segni-identità che hanno il sapore del ritorno
all’infanzia del mondo, oltre che dell’artista, per ritrovare quello
che Paul Klee chiamava “fondo primordiale della creazione, dove è
conservata la chiave di tutte le cose”.
La sua attività creativa, in cui predominano gli interventi sitespecific,
è stata presentata da Penna in numerose rassegne e
mostre personali sia in Italia che all’estero, da Roma a Venezia,
Milano, Stoccarda, Lugano, Parigi, Filadelfia.
Tra gli esponenti più significativi della Fiber art internazionale ha
partecipato alle due edizioni di “OFF LOOM – Arte fuori dal telaio”, la
prima curata da Claudio Strinati e Stefania Severi, l’altra, nel 2015,
presso il Museo Nazionale Tradizioni Popolari, a Roma, curata tra
gli altri da Claudia Picciau e Lydia Predominato, e alla XXVI Mostra
internazionale di arte contemporanea Miniartextil, To weave dreams
(Tessere sogni), curata da Luciano Caramel, itinerante in diversi
stati dal 2016 al 2017.
Penna non ha mai dimenticato il legame con la sua terra natale,
fonte preziosa di ispirazione, partecipando a rassegne collettive,
come Tramarte, nel 2004, curata da Vito Capone e soprattutto
allestendo nel 2011 una mostra-omaggio a Foggia, La città delle
rondini, nelle sedi espositive del Palazzetto dell’Arte e del Museo
Civico. Un legame che lo porterà ad essere, nel 2016 – 2017, tra
gli artisti, tra passato e presente, invitati a rappresentare il Genius
Loci pugliese nell’omonima rassegna curata da Clara Gelao per la
Pinacoteca Metropolitana “Corrado Giaquinto” di Bari.

Nidi, 20??
Tecnica: Carta catramata
cm 30 x 210 (sette formelle assemblate, ciascuna cm 30×30)