Classe 1938, ha attraversato la seconda parte del Novecento con autorevolezza. Tutto il lavoro di LeoNilde Carabba ruota intorno alla ricerca del Significato. Si potrebbe definire la sua un’arte Sacra dell’Origine. Le sue opere alludono alla trasformazione e, come in alchimia, aspirano allo stadio successivo, in continua evoluzione. La tecnica che usa è complessa e avanzata. Già nel 1966 comincia gli esperimenti sulla rifrazione della luce giungendo ad ottenere, mediante l’uso di microsfere di vetro, una superficie a intensità luminosa variabile secondo l’angolo di visuale del fruitore. Il continuo indagare sulla luce la porta a sperimentare con colori fluorescenti e fosforescenti, le luci di wood, a volte anche i laser, ed è proprio grazie a questa nuova dimensione, ricca di ombre e giochi di luce, che è in grado di trasportare l’osservatore in un mondo immaginario al cui cospetto è istintivo abbassare il tono della voce e lasciarsi catturare dal senso del Sacro. Dal 2017 fa parte del Gruppo: “Black Light Art” a cura di Gisella Gellini e Fabio Agrifoglio. Ultime mostre importanti: 2017 – BLACK LIGHT ART: la luce che colora il buio – Palazzo Lombardia, Milano e Pinacoteca Civica di Como; LIGHT QUAKE – Museo Nazionale del Ducato di Spoleto. 2018 – CONFLUENTES III -Garwain Kallembach & Ludwig Museum – Koblenz. – LICHT INS DUNKEL. Ri-Illuminare la Terra Solo Show con testo critico di Cristina Trivelin – Garwain Verlag & Kunstprojekte Kallembach Koblenz. – Festival Oggetto Libro a cura di Susanna Vallebona – Biblioteca Nazionale Braidense, Milano. Hanno scritto di Lei: Donatella Airoldi, Riccardo Barletta, Rossana Bossaglia, Chiara Cinelli, Cristina Muccioli, Lucio Fontana, Pierre Restany, Alberto Veca e molti altri.