23 Aprile 2016, Comments: Commenti disabilitati su Joseph Beuys

Joseph Beuys (Krefeld, 1921 – Düsseldorf, 1986) Figura centrale per l’arte degli anni Settanta, Joseph Beuys nasce a Krefeld ma vive a Kleve, dove frequenta la Hindenburg-Oberschule. Allo scoppio della guerra si arruola nell’aviazione, prima come operatore radio e quindi come mitragliere a bordo degli stukas. All’inizio del 1943 il reparto di Beuys viene trasferito e, dopo un viaggio lungo tutta l’Italia, Beuys si trova in Puglia, a Foggia, il cui aeroporto era importantissimo per la macchina da guerra tedesca. È qui, nel soggiorno a Foggia e sul Gargano, che matura la sua decisione di abbandonare gli studi scientifici e di dedicarsi all’arte. Al termine della guerra, dopo essere stato prigioniero degli inglesi in Germania, frequenta la Kunstakademie di Düsseldorf presso cui, anni dopo (1961), viene chiamato ad insegnare “scultura monumentale”. Negli stessi anni partecipa alle esperienze performative del movimento “Fluxus” con azioni marcatamente politiche che determineranno il suo allontanamento dall’Accademia (1972), cui l’artista risponde con la creazione, nel 1974 della “Free International School of Creativity an Interdisciplinary Research”. Attraverso la sua attività artistica, affidata ai media più disparati (sculture, installazioni, azioni, performance, happening, conferenze, lezioni), Jospeh Beuys è riuscito a recuperare il concetto classico di artista-eroe, di artista- demiurgo, “capace di rifondare ex novo la concezione di storia e di realtà”. In gran parte delle sue operazioni collettive, partendo dall’assunto che “la rivoluzione siamo noi”, ha sollecitato il protagonismo del pubblico, perché, per l’artista tedesco, ogni individuo libero può portare il suo contributo d’arte alla realizzazione di una “scultura sociale”, alla formazione e trasformazione della società. Tra le “opere” e le “azioni” di Beuys, quella che sintetizza e simboleggia al meglio il complesso universo di intenzioni, di segni e significati – artistici, politici, sociali e filosofici – che la sua vicenda personale e il suo itinerario creativo hanno incarnato e fecondato, è certamente “7000 querce”, avviata dall’artista nel 1982 e proseguita oltre la durata della sua stessa vita; una installazione costituita da 7000 blocchi di basalto, collocati sulla Friedrichsplatz di Kassel, eliminati mano a mano che in città veniva piantato un albero