23 Aprile 2016, Comments: Commenti disabilitati su Achille Bonito Oliva

L’eccentrico critico d’arte Achille Bonito Oliva nasce a Caggiano (Salerno) il 4 novembre 1939. Aderisce inizialmente al celeberrimo Gruppo 63, pubblicando due raccolte di poesie legate a quell’avventura intellettuale: nel 1967 “Made in mater” e nel 1968 “Fiction poems”. In seguito si dedica più espressamente e con continuità alla critica d’arte, rivoluzionandone stile e funzione del critico in un’ottica che porta all’allargamento di questo concetto, innovandolo.

Per Bonito Oliva, infatti, il critico non è più, e non deve essere, un mero sostenitore di una sola poetica o il “sempice mediatore” fra l’artista e il pubblico, come tradizionalmente era. No, il critico deve in realtà agire come un “cacciatore”, un elaboratore di idee che si affianca all’artista con funzione creativa, senza con questo identificarsi in un unico movimento artistico.

Fra le sue iniziative più note e al quale il suo nome è indissolubilmente legato, vi è la promozione e la guida il gruppo artistico denominato dallo stesso Bonito Oliva “Transavanguardia”, la cui estetica di base celebra il ritorno alla pratica tradizionale dell’arte, contrapponendosi all’ideologia progressista delle avanguardie, con opere che riprendono pittura e scultura, sino ad allora negate risolutamente da parte di quasi tutto lo schieramento dell’arte “concettuale”. Sono protagonisti di questa tendenza Enzo Cucchi, Sandro Chia, Francesco Clemente, Mimmo Paladino e Francesco De Maria.

Lo stesso Bonito Oliva dirà: “La transavanguardia ha risposto in termini contestuali alla catastrofe generalizzata della storia e della cultura, aprendosi verso una posizione di superamento del puro materialismo di tecniche e nuovi materiali e approdando al recupero dell’inattualità della pittura, intesa come capacità di restituire al processo creativo il carattere di un intenso erotismo, lo spessore di un’immagine che non si priva del piacere della rappresentazione e della narrazione” (Artisti italiani contemporanei, Electa, Milano 1983).

Nel 1980 scrive, in riferimento a questa esperienza, l’opera “La Transavanguardia Italiana”.

A partire dagli anni ottanta, inoltre, ha organizzato diverse mostre, tra le quali si annoverano quella denominata “Artisti italiani contemporanei” (1983); quindi nel, 1985, “Nuove trame dell’arte” e “Minimalia” nel 1987 (e numerosissime altre, molte delle quali anche all’estero). Nel 1990 dirige la 45° edizione della Biennale di Venezia intitolata “Punti cardinali dell’arte”. Tre anni dopo è il curatore della sezione arti visive. Nel corso della carriera di critico d’arte ha scritto molte monografie dedicate ad artisti contemporanei, fra i quali: Francis Bacon, Mario Ceroli, Tano Festa, Mimmo Paladino, Larry Rivers, Mario Schifano, Yoko Ono. È inoltre autore di saggi sul manierismo, le avanguardie storiche e le neoavanguardie.

Fra le molteplici attività a cui si è dedicato, non ha disdegnato apparizioni televisive e un intenso impegno per la didattica e la divulgazione, essendo autore di numerosi video, fra cui citiamo principalmente le produzioni per la Rai “Totòmodo, l’arte spiegata anche ai bambini” (apparso su Rai3 nel 1995), “Autoritratto dell’arte contemporanea”, trasmesso sempre da Rai3 fra il 1992 e il 96 e la trasmissione realizzata nel 2000 per Rai1 “A B.O. Collaudi d’arte”.

E’ un prolifico autore di saggi teorici sull’arte: “L’ideologia del traditore. Arte, maniera, manierismo” del 1976. Nel 1981 scrive “Il sogno dell’arte. Tra avanguardia e transavanguardia”. Nel 1988 “Il tallone d’Achille sull’arte contemporanea”. Nel 1997 “Oggetti di turno: dall’arte alla critica”.

Achille Bonito Oliva è stato insignito di numerosi premi e riconoscimenti, tra cui nel 1991 il Valentino d’Oro, premio internazionale per la critica d’arte.