Pittore, disegnatore, scultore, regista, scrittore e musicista. A.R. Penck, nato a Dresda il 5 Ottobre 1939, vive e lavora tra Dublino, Londra, Düsseldorf e Colonia. A.R. Penck è considerato un artista neo-espressionista come Sigmar Polke e Anselm Kiefer. A.R. Penck è ben noto per i suoi lavori caratterizzati da figure stilizzate e simboli neo-primitivi. L’artista ha formulato la base del suo stile maturo vivendo a Berlino Est dal 1963 al 1972. Dopo diverse difficoltà con le autorità della Germania dell’Est che gli impedivano di esporre il suo lavoro al pubblico, nel 1969 ha contrabbandato le sue opere a Colonia per una mostra personale alla Galerie Michael Werner. Nato come Ralf Winkler, adotta in questo periodo lo pseudonimo A.R. Penck, dopo aver letto le opere del geologo Albrecht Penck. Sempre In questi anni ha esercitato una forte influenza, non solo per aver affrontato problemi politici e sociali nei suoi quadri, ma anche a causa della sua capacità di formulare modelli o concetti dando un quadro generale completo del mondo. Il suo lavoro infatti può essere visto come una diretta reazione emotiva e psichica al caotico mondo creato dalla nascita della Demokratisches Deutches Republik (DDR). La mente collettiva della DDR soprannominò la sua arte come Art Brut. Fortunatamente, però, il lavoro ricevette molta attenzione da parte della Germania Ovest.
L’immaginario di A.R. Penck evoca la psiche di Kathe Kollwitz e Asger Jorn e le esplorazioni neoprimitive dei pre-surrealisti. A.R Penck ha spesso collaborato con l’artista tedesco Jorg Immendorff, con il quale trova la celebrità alla fine degli anni ’70, a livello locale, e dai primi anni ’80 a livello internazionale. Dopo aver dipinto dall’età di dieci, nel 1955 fece ripetute applicazioni di studio presso le Accademie di Dresda e Berlino Est, ma fu respinto. Ha effettuato un tirocinio di un anno come disegnatore nel 1956, prima di iniziare a lavorare in diverse locazioni. Già nel 1960 comincia a dipingere figure stilizzate e una serie di segni standardizzati, facendo cooperare questo linguaggio schematico con le idee derivate dalla matematica, cibernetica e fisica teorica. Questa gamma semplificata di figure e forme, dipinte in modo da trasmettere un’energia spontanea e intensa, vengono utilizzate specialmente per presentare preoccupazioni politiche e sociali. I primi lavori di Penck, pur suggerendo una certa influenza di Picasso, si distinguono per un’ immediatezza non accademica. Si limita inizialmente a quadri brutalmente semplificati e a costellazioni di linee in combinazione con altri segni pittorici ed emblemi. Gradualmente aumenta la leggibilità e il contenuto simbolico di motivi graficamente esposti contro sfondi neutri. Inizia l’attività di scultore dagli anni ’60 con scatole di cartone, doghe, bottiglie usate, e carta stagnola, per poi, negli anni ’80, passare a sculture in legno a volte monumentali. Godendosi la libertà di lavorare in diversi ambiti, A.R. Penck è stato attivo anche come musicista jazz, pubblicando il suo primo album record nel 1979 e facendo apparizioni in gruppi o come percussionista solista. Ha anche pubblicato scritti teorici, caratterizzati da contenuti filosofici e polemici trasmessi in uno stile linguistico innovativo, giustapponendo o inframmezzando con poesie.