24 Aprile 2016, Comments: Commenti disabilitati su Man Ray

Man Ray (Filadelfia, 1980 – Parigi, 1976) Man Ray, pseudonimo di Emmanuel Radinski, si dedicò alla pittura dopo gli iniziali studi di architettura. Entrò in contatto con le avanguardie artistiche europee grazie ad A. Stieglitz, che lo iniziò anche alla fotografia, e alla celebre mostra tenutasi all’Armory Show nel 1913. Nel 1915 entrò in contatto a New York con Marcel Duchamp, cui rimase sempre legato da grande amicizia. L’impostazione dei suoi primi lavori era di derivazione cubista, ma ben presto sperimentò nuove tecniche, utilizzando l’aerografo per eseguire dipinti di carattere impersonale e meccanico e fotografando oggetti astratti o fantastici (“d’affezione”) o, come nel caso de L’Enigme di Isidore Ducasse (1920), fonte di ispirazione per Christo, avvolgendo in una coperta un oggetto che poi fotografa. Affermatosi come il maggiore esponente del dadaismo americano, nel 1921 segue Duchamp a Parigi, dove entra a far parte della comunità artistica dada e surrealista e perfeziona la tecnica della fotografia senza l’obiettivo; ottiene anche immagini astratte impressionando le lastre direttamente in camera oscura (i cosiddetti raygraphs). Sperimentò anche oggetti a “funzionamento psichico” (Motivo perpetuo) volti a determinare l’antipatia del fruitore verso l’oggetto in modo da poter riacquistare la propria libertà. Nel 1925 partecipa alla prima mostra dei surrealisti a Parigi alla Galleria Pierre. Negli anni successivi girò anche alcuni film e tornò, accanto alle esplorazioni dell’inconscio con la fotografia, a realizzare oggetti paradossali, ironici e gioiosi tipicamente surrealisti.